Suerte, questo è il nome del primo artista della nuova rubrica dedicata ai giovani artisti afroitaliani.

Seck Ababacar, in arte Suerte, è un giovane di 22 anni, nato e cresciuto  a Genova da genitori senegalesi. Come molti dei ragazzi che crescono nei quartieri popolari di periferia, Suerte si sente discriminato e abbandonato a se stesso dalla società, circondato solo da una realtà fatta di violenza e da cui sembra non esserci via di scampo. Sceglie di sfogare il disagio esistenziale nelle sue rime quando si avvicina al mondo del rap, assumendo il nome di Crowe Malasuerte. La sua voce è roca, profonda, carica di sentimento e rabbia ma le sue parole sono piene di speranza per un futuro migliore. Probabilmente per questo sceglierà di cambiare il suo nome d’arte da Malasuerte (Sfortuna) a Suerte (Fortuna).

Col tempo evolve il suo stile sperimentando sound e generi diversi come un hip hop più soft della traccia “Tim Burton”, fino a pezzi con beat incalzanti che mescolati a sonorità trap formano dei cocktail micidiali. Maturano anche i suoi testi che non si limitano più a cantare e raccontare il degrado delle periferie di Genova ma diventano pezzi più impegnati, su argomenti molto attuali e delicati. Un esempio è il tema del razzismo, fulcro dei suoi ultimi brani “Fuori Posto” e “King Kong”. Questi sono frutto di ciò che lui chiama un viaggio, sono canzoni di denuncia sulle ingiustizie che molti afroitaliani devono subire ogni giorno per il colore della pelle e danno anche dignità ad argomenti spinosi come la questione dei migranti e il dibattito sullo Ius Soli.

 

“Abbiamo pelle diversa, ma il sangue è lo stesso.
Abbiamo pelle diversa, ma il pianto è lo stesso”
– Suerte, King Kong

 

 

 

“King Kong”, culmine di questo viaggio in cui l’artista riesce finalmente ad abbracciare la propria diversità diventandone fiero- “Da piccolo mi chiamavano scimmia, ora sono King Kong”– lancia due messaggi importanti: siamo tutti uguali nel mondo, al di là del colore della pelle o dello strato sociale da cui proveniamo; dobbiamo saper riflettere ed essere istruiti, perché solo la nostra mente ci renderà liberi, sia dai pregiudizi che dai soprusi. 

Concludo lasciandovi una strofa di questa meravigliosa canzone, di cui vi invito a guardare il video qui sotto, e vi aspetto al più presto con nuovi artisti e nuovi articoli. 

“Non avverti che nessuno è superiore,

la libertà in realtà non si dà col colore”.

Ascoltate il singolo Fuori Posto

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