Razzismo al suono del french-house Marco Dona presenta così il suo singolo diventato virale su spotify, “Vengo da Ghana”.

“Vengo da Ghana” ha fatto soprattuto scalpore per le parole “altamente” razziste. Per la rivista Rolling Stone, Marco Donadoni (aka Dona), speacker radiofonico de Lo Zoo di 105, ha inserito in 4 minuti di audio tutto l’odio razziale degli ultimi 70 anni.

Marco Dona ha fornito al grande pubblico italiano, a mio avviso, un cumolo di luoghi comuni piuttosto spinti sugli immigrati. Risultato? “Vengo da Ghana” è al vertice della classifica Viral 50 Italia di spotify. Sorpresa delle sorprese, Marco Dona ha dichiarato in un video di voler devolvere i proventi delle vendite del singolo ad un’associazione umanitaria in Uganda. Già, il razzista Donadoni ha cavalcato l’onda della situazione socio-culturale che l’Italia sta vivendo in questi decenni per un opera benefica. “Alle spalle di questo mio progetto c’è un orfanotrofio scuola primaria dell’Uganda a cui andrà il 100% dei proventi e, a tempo debito, saranno pubblicati foto e video che documenteranno tutto. La missione, mia e di chi ha comprato il brano, è cercare di tirar su i soldi per la costruzione di un pozzo d’acqua o, almeno, comprare qualche letto a castello. Grazie per la promozione, anche se bigotta, sicuramente efficace e utile alla causa.”

Del resto siamo abbituati a sentire il Dona con i suoi “Consigli per razzisti”, una gag radiofonica de Lo Zoo di 105. Abbiamo assistito all’umorismo razzista gratuito, ma questa volta i “lilleri”, come direbbe Tonio Cartonio, servirebbero per una “buona” causa.

Il fine giustificherebbe i mezzi? Quanto un testo come: “Da quando ero bambino, volevo diventare marocchino / Adesso sono grande, mi scopo la tua donna senza le mutande”, può essere utile per auitare uno stato lontano, mentre si sputa fango sui cittadini del nostro?

 

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