Da semplice ragazzina del South Side a First Lady degli Stati Uniti; da avvocato di uno studio legale a direttrice di un ospedale. È la storia di un’afroamericana che ha ispirato milioni di donne nel suo paese e nel mondo.
Anche in Italia, nel nostro piccolo, abbiamo delle Michelle Obama. Donne che hanno lasciato casa per inseguire sogni all’apparenza irrealizzabili. Donne che, malgrado i “no” iniziali, hanno puntato il piede e superato ogni ostacolo.

Agitu Ideu Gudata è un’imprenditrice originaria di Addis Abeba che si è stabilita nella Valle di Gresta, in Trentino, per allevare capre. E non capre qualsiasi, ma pezzate mochene, una razza autoctona in via di estinzione.

Agitu è una self-made woman a tutti gli effetti: ha recuperato 11 ettari di terreno abbandonato per prendersi cura dei suoi animali e fondare la sua azienda casearia bio, La Capra felice. Produce formaggelle, caciotte, ricotte, grana e molti altri formaggi tradizionali italiani.

Per la giovane allevatrice, tuttavia, la Valle di Gresta non è sempre stato un luogo ospitale. Oltre a dover proteggere le sue capre dagli orsi del posto, Agitu ha anche dovuto difendere sé stessa da assalti razzisti. Ad agosto dell’anno scorso, un pastore della zona l’ha aggredita più volte, con tanto di insulti e minacce di morte. Lei è sempre riuscita a difendersi e a documentare le aggressioni con il cellulare, e grazie alla sua prontezza, la stazione dei carabinieri ha aperto un’inchiesta per stalking aggravato dall’odio razziale.

«Ho combattuto per la libertà della mia gente e non mi faccio intimidire da un imbecille»

assicura Agitu, risoluta.

Sono proprio risolutezza e ambizione che accompagnano donne come lei lungo il duro cammino del successo. Ne sa qualcosa Aminata Saracino Kida, che, nel cuore della capitale, ha fondato Roman Empire Tour – Rempi Tour.
Nata nel 2015, Rempi Tour è un’agenzia di viaggi nei pressi del Colosseo. Offre numerosi servizi turistici, quali escursioni, viaggi di nozze e visite guidate. Con la capitale costantemente piena di turisti, la famiglia Kida non ha mai un minuto di tregua.

“A volte si lavora sette giorni a settimana. Non ci si riposa mai, ma tutto questo è compensato dal fatto che le persone sono soddisfatte e contente”

racconta Aminata.

Appassionata di storia, ha lasciato Bamako, in Mali, per trasferirsi a Roma, dove ha poi concluso gli studi in turismo presso l’Università della Sapienza. Il suo spirito imprenditoriale ha guidato lei e la sua famiglia anche durante i primi ostacoli: in un mercato in cui gli africani sono poco presenti, la concorrenza è alta e non è stato facile per i Kida riuscire a spiccare il volo. Dopo gli attriti iniziali, Roman Empire Tour ha conquistato il posto che merita tra le agenzie storiche della capitale, con le quali ora collabora in armonia.

Rempi Tour aprirà presto altre filiali nel nord, ma per Aminata il vero traguardo è un altro: <<Spero un giorno di poter fare ciò che faccio qui anche nel mio paese>>.

L’amore per la nazione d’origine e per l’Italia che ora chiamano casa, dà alle donne afroitaliane una forza incredibile. Una voglia di riuscirci, di cambiare, di abbattere barriere: è lo spirito di cui il nostro paese ha bisogno ora più che mai.

Lo stesso desiderio ha ispirato la scrittrice e giornalista Igiaba Scego. “Somala di origine, italiana per vocazione”, Igiaba è nata a Roma, dove si è laureata in Lettere straniere e lavora. I suoi genitori vi si sono stabiliti nel 1974 per fuggire alla dittatura di Siad Barre. Collabora con importanti riviste e quotidiani quali Latinoamerica, Carta, L’Internazionale e La Repubblica.

La sua passione per la scrittura nasce dal desiderio di voler comunicare al mondo, all’Italia, la sua storia da figlia di immigrati – la sua stessa emigrazione. Sì, perché come ogni seconda generazione, Igiaba ha dovuto affrontare le difficoltà, i pregiudizi che una società disabituata alla diversità presenta. Il suo appartenere a diverse culture, ha acceso ulteriormente la sua passione verso temi quali la transculturalità e le migrazioni.

I suoi interventi e le sue iniziative hanno contribuito molto alla creazione della nostra comunità. Nel 2007 ha creato con Ingy Mubiayi “Quando nasci è una roulette. Giovani figli di migranti si raccontano” una raccolta di storie di afroitaliani nati a Roma. Nel 2012, ha lanciato il collettivo ALMA (Alza La Mano Adesso), un blog gestito da scrittori e giornalisti di origine africana.

<<Mi definisco una raccoglitrice di storie>>, afferma Igiaba, anche se nelle sue opere si colgono diversi riferimenti autobiografici: Adua (2015), la storia di una donna somala che arriva a Roma a 17 anni; Italiani per vocazione (2005), un titolo che in certo senso accomuna tutti noi; La mia casa è dove sono (2010), per il quale ha vinto il Premio Mondello come autrice italiana.

Agitu, Aminata, Igiaba: tre donne in gamba, che hanno avuto un sogno e che hanno smosso mari e monti per realizzarlo. Come a Michelle Obama, anche a loro è stato detto che non ce l’avrebbero fatta. Come Michelle Obama, hanno accettato la sfida e hanno mostrato a tutti i risultati.

Che le loro storie siano di ispirazione alle giovani italiane che hanno paura di spiccare il volo; a tutte coloro che temono di costruire un futuro in questo paese perché:

Non c’è limite alle conquiste che una donna può compiere nella vita.

Michelle Obama

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