L’obbligo della dote per aggiudicarsi una moglie ugandese Acholi.  

Se pensate che non si possa dare un prezzo all’amore, ci dispiace informarvi che invece una moglie ugandese Acholi un prezzo ce l’ha, e anche bello salato!  

Dal momento che siamo in piena stagione Fiori d’arancio, Afroitalian Souls inaugura una nuova rubrica chiamata #PARLAMIDAMORE dedicata alle tradizioni nuziali più interessanti di varie etnie africane. A tal proposito, vi invitiamo a condividere quella del vostro paese.

         

Cominciamo questo viaggio partendo da un popolo che risiede nel nord dell’Uganda: Acholi detto anche Luo, in cui il matrimonio è considerato un passo fondamentale della vita di un individuo e dove è ancora ammessa la poligamia.

Fidanzamento.

Ci si aspetta che una donna Acholi durante il corteggiamento si faccia desiderare a lungo, questo periodo di conoscenza della coppia è definito luk.

Prima di poter anche lontanamente pensare al matrimonio, è necessario che i due giovani ottengano l’approvazione di entrambe le famiglie. Tuttavia i parenti possono rifiutarsi di concederla se non ritengono che la persona presentata sia idonea.

Dopo di che il padre del ragazzo invia una lettera alla famiglia della futura nuora per sapere a quanto ammonta la sua dote, quindi  effettua un primo versamento in denaro chiamato ayee keny, che non verrà restituito se per qualche motivo il matrimonio viene annullato.

Negoziazione sul prezzo della nyako.

Finalmente viene redatto il lungo elenco di richieste che stabiliscono il prezzo della donna: denaro, bestiame, beni immobiliari, auto, oggetti di valore vari… La dote deve essere consegnata il giorno del nyom ( matrimonio tradizionale), ma non è detto che la famiglia dell’uomo la accetti interamente. E’ così che inizia il periodo di negoziazione che può durare anche giorni. Nel caso in cui non si riuscisse a raggiungere un accordo, la cerimonia verrebbe interrotta e i parenti del promesso sposo cacciati.

Finalmente marito e moglie. Che le danze abbiano inizio!

Il nyom dura due giorni e avviene in un luogo appartenente alla famiglia della sposa. Il primo giorno le donne dopo aver cucinato il banchetto nuziale, si recano nella sala scelta per lo svolgimento della discussione e lì, sedute in un angolo, attendono l’arrivo dello sposo. I parenti di quest’ultimo prima di entrare vengono accerchiati da un nastro che viene tagliato solo dopo aver versato ulteriore denaro.

Un aneddoto importante è che costoro devono stare tutto il tempo in ginocchio come segno di rispetto, si muovono strisciando e non possono alzarsi né sedersi fino al termine della negoziazione.

Una volta ottenuto un accordo sulla dote, i fidanzati sono ufficialmente uniti in matrimonio. La coppia viene benedetta da entrambe le famiglie: la nyako diventa dato ok ossia moglie ed entra immediatamente a  far parte del clan del marito.

Il giorno dopo si dà il via ai festeggiamenti che spesso durano sino all’alba successiva e sono caratterizzati da danze e canti di gioia definiti nakub kub.

Ricevimento nuziale dopo la cerimonia in chiesa.

L’usanza prevede che la sposa entri nel luogo del ricevimento accompagnata da un corteo di donne a lei vicina, tutte indossano il gomas, l’abito femminile Acholi per eccellenza nelle occasioni speciali.

Anche lo sposo fa il suo ingresso insieme ai suoi fidati signori compagni di vita che si posizionano di fronte al gruppo della sposa a cui consegnano un dono.

La coppia apre il banchetto imboccandosi a vicenda, si susseguono poi benedizioni, esibizioni musicali e cibo a volontà.

Come avete potuto constatare per la tribù degli Acholi le tradizioni sono estremamente importanti. Si pensa tutt’oggi che il loro mancato rispetto porti sfortuna non solo agli individui soggetti ma anche ai loro discendenti. Se nella vostra famiglia fossero ancora vigenti usanze antiche come la dote, lo stare sempre in ginocchio, la sottomissione totale al bene dei genitori… Le seguireste senza battere ciglio? 

Nel caso in cui il vostro partner fosse di diversa nazionalità e quindi del tutto estraneo al vostro mondo, imporreste il volere della vostra famiglia, oppure sareste disposti a trovare un compromesso? 

 

 

 

 

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