Nella giornata di giovedì 17 Agosto sui social network, in particolare Facebook, è esplosa una polemica a seguito della diffusione di un post con la seguente citazione: “Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici“.  

Questa frase è stata scritta dal parroco pistoiese don Massimo Biancalani come didascalia di una foto in cui sono immortalati un gruppo di giovani profughi africani intenti a svagarsi in una piscina pubblica.  

Apriti cielo! Come spesso accade sul web, specialmente se l’oggetto in questione presenta uomini e donne non caucasici, la reazione di molti utenti è stata di disprezzo nei confronti del sacerdote.  La sua colpa? Offrire una giornata in piscina ai giovani africani come premio per l’aiuto dato, in veste di cuochi e camerieri, ad una onlus.

Commenti al veleno di fieri italiani, per la maggior parte paradossalmente sgrammaticati, hanno trovato facile sbocco. Di seguito una breve rassegna.

 “In Africa hanno tanto bisogno. Se mi promette che ci va, e NON torna! Le invio i soldi del biglietto. Potrà fare tanti bagni con gli amici suoi”. “Persone come questo stupido prete, che aiuta gli invasori, sono nostri nemici, ti auguro un cancro prete di schifo”…

La dura polemica nata intorno al “crimine” Pistoiese è figlia di un clima che in Italia e nel resto del mondo industrializzato sta diventando sempre più teso. L’intolleranza nei confronti degli alieni (dal latino alienus ossia estraneo, avverso) che attualmente risiedono nel Bel Paese è ormai argomento di attualità quotidiana. L’odio e il disprezzo nei confronti degli africani è più che mai palpabile.

Naturalmente, i primi commenti della politica sono giunti da Matteo Salvini, leader della Lega Nord e trascinatore della destra xenofoba italiana. Mentre aumenta l’intolleranza verso chi è diverso, questi personaggi cavalcano la paura degli italiani, spesso ingiusta e ingiustificata,  con l’obiettivo finale di guadagnare consenso in vista delle elezioni primaverili.

 https://www.facebook.com/salviniofficial/photos/a.278194028154.141463.252306033154/10155070685498155/?type=3&theater 

Ci si dimentica spesso che i fatti di cronaca sono colmi di atti criminali e violenti, nella maggior parte dei casi rivolti alle donne, compiuti da italiani “bianchi”. Naturalmente, i grandi fenomeni sociali come quello migratorio portano con se problemi che in questo determinato periodo storico fanno passare in secondo piano una analisi seria degli stessi. Ciò su cui ci si sofferma sono gli aspetti del fenomeno che sono immediatamente visibili e facilmente manipolabili.

Purtroppo ciò che non si comprende è che questo scontro avviene tra una maggioranza che spesso vive in condizioni misere: potremmo dire che siamo di fronte ad una guerra tra poveri. La politica italiana, in questo senso, ha tutte le responsabilità, da sinistra a destra. Quest’ultima inoltre si fa paladina del rinnovamento dopo che per anni è rimasta a guardare, probabilmente consapevole (non diamo troppa fiducia) di ciò che nel futuro prossimo sarebbe accaduto.

Il filosofo tedesco Schimtt asseriva che fare politica significa individuare il nemico. In questo caso il nemico non è chi fugge ma chi costringe a fuggire, non è chi è disperato ma bensì chi getta nella disperazione.

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