<<E’ una pubblicazione rivoluzionaria per l’Italia perché per la prima volta un gruppo di donne nere italiane mette insieme una antologia di racconti in cui ognuna esprime cosa la rende italiana. Su quelle pagine è scritta una italianità speciale che esiste già da tempo, ma a cui non viene mai dato spazio. L’appartenenza a questa nazione non è determinata dalla pelle bianca, ma dalla cultura che, inevitabilmente, chi nasce, cresce e si forma in Italia assorbe>> – Angelica Pesarini.

Nel nostro precedente articolo intitolato “Smettetela di parlare per noi”, abbiamo manifestato l’importanza di coinvolgere attivamente persone nere italiane in ambiti e discussioni che esulino da immigrazione e ius soli, sottolineando la necessità di normalizzare l’associazione dell’identità italiana alla pelle nera. 

Lo stesso appello è portato avanti dalle voci nere italiane contenute in Future. Si tratta di una antologia curata dalla scrittrice Igiaba Scego che la definisce un J’accuse moderno, inteso come denuncia della costante esclusione degli afrodiscendenti non solo dal mondo letterario, ma anche dalla nazione italiana stessa.  

Questo paese è rimasto legato al passato nonostante la popolazione sia diventata multietnica, è quindi giunta l’ora di estendere e di concretizzare l’evoluzione iniziata anni fa a tutti gli ambiti della società affinché ci siano rappresentanza equa e pari opportunità per tutti gli italiani. 

“La nostra scuola, la nostra università, la nostra politica è bianca. E’ raro trovare un maestro musulmano, una scrittrice cinese, un banchiere che viene dal Bangladesh…” 

Igiaba Scego

Le autrici sono undici donne italiane di origine africana: Marie Moïse, Djarah Kan, Angelica Pesarini, Ndack Mbaye, Lucia Ghebreghiorges, Leaticia Ouedraogo, Addes Tesfamariam, Leila El Houssi, Alesa Herero, Wii, Esperance H. Ripanti, Camilla Hawthorne (prefazione) e Prisca Augustoni (postfazione).

Appartengono a generazioni e background differenti, ma sono accomunate dal desiderio di riscattare un passato di alienazione da un paese che non le ha mai fatte sentire figlie al 100%. Nei racconti, che si distinguono per genere e stili narrativi, ognuna di loro ha messo nero su bianco come immagina il futuro di questa Italia feroce e distopica. 

<<Io come accademica, ho visto l’invito di Igiaba come una sfida perché per lavoro scrivo molto, ma non racconti di questo tipo, ho dovuto mettermi un po’ in gioco. Anche se ho tenuto una certa distanza, il racconto Non si intravede speranza alcuna mi riguarda perché tratta del colonialismo che è parte integrante della mia storia familiare. Posso dire che ho cercato di raccontarmi in punta di piedi>> – Angelica Pesarini.

Una delle cause principali della immobilità socio-culturale che caratterizza il nostro paese è la presenza costante di una sola narrativa, quella bianca. Quando la storia di una nazione è raccontata sempre e solo dalla stessa categoria di persone, si ottiene una immagine incompleta e distorta della realtà. E’ così che, ad esempio, si diffondono stereotipi e false informazioni sulle minoranze etniche, allargando le distanze fra noi e il resto del popolo italiano. Tutto ciò può cambiare soltanto se diventiamo protagonisti della narrazione, per questo motivo Future è una antologia rivoluzionaria e necessaria per la comunità afroitaliana.   

“Future. Il domani narrato dalle voci di oggi” è già disponibile in tutte le librerie, ecco un link diretto per l’acquisto: https://www.effequ.it/future/

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